I tifosi della Fiorentina che se la prendono con Zirkzee per aver violato il copyright dell’esultanza di Batistuta (la mitraglietta, con indice puntato e pollice alzato) fanno sorridere e non meritano commenti ulteriori. Ma una cosa a Joshua andrebbe detta: siccome il suo rapporto con il gol non finirà col rigore di Firenze, e siccome nuove esultanze attendono noi e lui in un comune abbraccio, diciamogli chiaramente che in questo particolare periodo storico esultare col gesto di chi spara, oltre che fuori moda, è diventato anche un po’ fuori luogo.
Se vuol essere veramente innovativo, personale e moderno, Zirkzee potrebbe inventarsi una sua forma di esultanza mai vista prima, non attingendo al lasso repertorio delle sparatorie, che nel tempo ha visto coinvolti i più grandi (ma anche i più piccoli) attaccanti. Certo, più si andrà avanti nel tempo più sarà difficile trovare un gesto nuovo, una trovata intelligente e garbata.
Non sorprenderà più il palmo di mano teso all’orecchio di Baggio, o l’elegante violino suonato in punta d’archetto e in ginocchio da Gilardino. Forse non rivedremo più con simpatia e stupore l’amplesso di Destro con la bandierina del calcio d’angolo o la testa nascosta nella maglia di Ravanelli. Però, per favore, togliete dalle mani di Zirkzee l’orrenda smitragliata che aggiunge violenza (pur goliardica) alla già troppa violenza (vera) del nostro quotidiano. A che serve istruire i calciatori a comportamenti virtuosi, se poi all’apice della gioia devono mimare i gesti dei film di Gomorra?
Forza Joshua, inventa un altro modo di esultare. Di occasioni non te ne mancheranno di certo.
Luca Baccolini
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