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Le 10 incognite del Bologna al via della stagione

Le 10 incognite del Bologna al via della stagione

Ph. bolognafc.it

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Per come è impostato il precampionato in Italia (ritiro nella seconda metà di luglio, debutto ufficiale a metà agosto) è quasi fisiologico che emergano più magagne che lati positivi. Quello del Bologna, però, ha tutta l’aria di essere un rodaggio ancora molto lungo, a giudicare dalla somma di alcune variabili.

  1. L’assenza di un leader difensivo: la partenza di Calafiori (29 luglio) non è ancora stata tamponata, nonostante fosse chiaro fin da subito che il difensore non sarebbe rimasto a Bologna.
  2. Il misterioso infortunio di Lucumí in Copa América: nessuno sa con esattezza quando e come rientrerà l’altro perno difensivo oltre a Beukema, un’incognita che il BFC non si può permettere, soprattutto in ragione del punto 1.
  3. Il sostituto di Ferguson: se lo scozzese è stato l’architrave del gioco rossoblù, la sua assenza (nota fin dalla scorsa primavera) non è stata ancora mitigata da un innesto nel suo ruolo di ‘tuttocampista’.
  4. L’erede di Zirkzee: stando alle amichevoli estive, l’unico carotaggio disponibile ad oggi, è Castro più di Dallinga ad aver raccolto l’eredità di Joshua finito al Manchester United. Questo ‘imprevisto’ gioverà al nuovo arrivato?
  5. L’alternanza dei portieri: una stagione tra campionato, Coppa Italia e Champions impone la presenza di due portieri potenzialmente titolari. E qui ci sono, ma anche quest’anno la turnazione tra i pali (ammesso che Italiano voglia procedere così) verrà accettata di buon grado sia da Skorupski che da Ravaglia?
  6. L’incognita Karlsson: Italiano sembra voler puntare forte su di lui e sulla sua voglia di riscatto, ma lo svedese continua a dimostrarsi fragilissimo e difficilmente collocabile all’interno dello scacchiere tattico. Cosa dobbiamo aspettarci?
  7. Le condizioni di Holm: l’altro svedese è stato il primo grande infortunato del ritiro, poco dopo l’inizio del ritiro di Valles. Al momento, sulla fascia destra difensiva, ci sono ‘solo’ Posch e il 36enne De Silvestri.
  8. Lo storico delle punte: l’attacco del Bologna in questo momento vede come numeri 9 Castro, Dallinga e all’occorrenza Odgaard, 3 gol in Serie A messi assieme. Troppo pochi, anche se come sempre il verdetto del campo conterà più dei ragionamenti sulla carta.
  9. L’acquisto di Erlic: il croato è arrivato dal Sassuolo per 7 milioni, mentre la trattativa per Costa non decolla a causa di una distanza, pare, di 2-3 milioni. Dobbiamo considerare Erlic un titolare? O i soldi spesi per lui potevano essere investiti subito nell’affare col Tolosa?
  10. La sindrome del bis: se quello di Motta è stato l’anno zero, confermare i risultati sarà l’impresa più difficile, a prescindere dagli interpreti. È questa la sfida più complessa per mister Italiano, che si dovrà muovere con un fantasma costantemente piantato alle sue calcagna.

Luca Baccolini

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Foto: bolognafc.it