Le avversarie del Bologna nella Champions League 2024-2025: alla scoperta dello Shakhtar Donetsk

Le avversarie del Bologna nella Champions League 2024-2025: alla scoperta dello Shakhtar Donetsk

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Una bellissima e comunque vada indimenticabile pagina di storia si appresta ad essere scritta dal Bologna, pronto a prendere parte per la prima volta alla Champions League moderna dopo aver partecipato all’allora Coppa Campioni nel lontano 1964, quando ancora il pass era garantito unicamente ai club capaci di vincere il proprio campionato nazionale.
Andiamo dunque a scoprire le otto avversarie dei rossoblù: passato, presente e cenni tecnico-tattici a partire dallo Shakhtar Donetsk, che domani alle 18:45 sarà ospite allo stadio Dall’Ara per la 1^ giornata della nuova fase campionato a 36 squadre.

STORIA – Fondato nel 1936 sotto l’Impero sovietico, fino al 1991 la bacheca dello Shakhtar Donetsk annoverava unicamente 4 Coppe e una Supercoppa dell’URSS: con la fine dell’Unione e la conseguente indipendenza ucraina, il club ha assunto sempre più un ruolo di primo piano, ponendosi negli anni al livello della storica Dinamo Kiev e allargando la bacheca grazie a 15 campionati, 14 Coppe e 9 Supercoppe d’Ucraina.
Presenza fissa in Champions League, con 18 partecipazioni alla fase finale negli ultimi 23 anni superando 4 volte il primo girone, lo Shakhtar si è spesso esaltato anche in Europa League: storico successo nel 2009 battendo il Werder Brema, e semifinali raggiunte sia nel 2016 che nel 2020 rispettivamente contro Siviglia e Inter. Insomma, una squadra che sa come si sta in Europa e non fa quasi mai brutta figura.
In epoca recente la società si è rivelata una formidabile macchina capace di acquistare e rivendere a peso d’oro calciatori brasiliani: oltre 40 i verdeoro che hanno vestito la maglia arancionera, tra i quali Douglas Costa, Fred, Fernandinho, Willian e Luiz Adriano solo per citare i più noti. Pure una vecchia conoscenza rossoblù e della nostra Serie A ha militato lì: parliamo di Matuzalem, protagonista col Bologna nella memorabile stagione 2014-2015 e con lo Shakhtar dal 2004 al 2007.

ATTUALITÀ – La storia recente dello Shakthar è stata ed è chiaramente segnata dalla propria localizzazione geografica: Donetsk è infatti la principale città del Donbass, oggetto del contendere (a partire dal 2014) tra le forze governative ucraine e i miliziani separatisti filorussi. Un conflitto che a partire dal febbraio 2022 si è esteso all’intero Paese e di cui sembra davvero difficile vedere la fine.
Le conseguenze sono ricadute anche sul calcio: Donbass Arena ritenuta non più agibile e Shakhtar costretto a spostarsi prima a Leopoli, poi a Charkiv e infine a Kiev, dove oggi disputa le proprie gare interne di campionato. Non è cosi invece per le sfide europee: gli impianti ucraini non possono ospitare match internazionali a causa della guerra in corso, così sarà il Volksparkstadion di Amburgo a fungere da campo di casa per gli arancioneri durante la Champions League 2024-2025.

STAGIONE E SQUADRA – L’avvio di campionato è stato molto meno positivo del solito: 9 punti nelle prime 5 gare, frutto di 3 vittorie e 2 sconfitte.
Alla guida della squadra troviamo dall’ottobre 2023 Marino Pusic, 53enne tecnico bosniaco naturalizzato olandese con esperienza in panchina maturata esclusivamente nei Paesi Bassi: il suo schieramento preferito è il 4-3-3 e la principale stella a sua disposizione risponde al nome di Georgiy Sudakov (22), che non a caso veste il numero 10 viste le pregevoli doti da trequartista.
La tradizione brasiliana è portata avanti dagli esterni offensivi Kevin (21) e Pedrinho (26), mentre tra i giocatori di nazionalità ucraina spiccano – oltre al già citato Sudakov – anche il difensore centrale Mykola Matvienko (28) e il centrocampista Artem Bondarenko (24).
In generale lo Shakhtar, anche e soprattutto per via dei tristi avvenimenti extra campo, appare adesso meno solido e competitivo rispetto alle stagioni precedenti, ma per spirito di gruppo, esperienza, organizzazione e talento di alcuni singoli rappresenta comunque un avversario da non sottovalutare.

Riccardo Rimondi

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Foto: Getty Images (via OneFootball)