Non possono certo passare inosservate le parole rilasciate ieri da Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, che alla vigilia della gara contro il Bologna si è espresso così ai microfoni di DAZN in merito alla situazione di Giovanni Fabbian: «Con la recompra sarebbe nostro, per noi è una bella cosa che un calciatore possa farsi le ossa in provincia».
Provinciale a chi? Un rispetto che manca in primis nelle parole, vista l’espressione infelice utilizzata verso una delle città più popolose d’Italia e una delle squadre più blasonate sul panorama calcistico nazionale, ritornata a competere per obiettivi prestigiosi, e anche nei toni arroganti tipici del potente di turno. Potente che magari piange pure lacrime di coccodrillo e, a questo proposito, giova ricordare le dichiarazioni agostane dello stesso Marotta, ad acquisizione Arnautovic conclusa: «Dispiace averlo sottratto al Bologna e averli messi in difficoltà».
Il risultato? Il BFC ha incassato ben 8 milioni di euro più 2 di bonus (se verranno raggiunti) dalla cessione di un calciatore fisicamente fragile che fatica a trovare continuità di impiego e rendimento a Milano, ha risparmiato il relativo sostanzioso ingaggio e si è potuto godere le contemporanee esplosioni di Joshua Zirkzee e proprio di Giovanni Fabbian, per il quale l’Inter potrà spendere 7 milioni (12 di recompra a cui sottrarre i 5 già spesi dai rossoblù per l’acquisizione a titolo definitivo del classe 2003) solo a partire dall’estate 2025 per riportarlo a casa.
Non c’è che dire, un’operazione coi fiocchi da parte dei nerazzurri… Il prossimo passo, nel 2025, sarà quello di versare al Bologna i 12 della recompra: senza sotterfugi, senza tentare di infilare qualche contropartita nell’affare per abbassare il valore della clausola. Ma ci sono 800 e passa milioni di motivi per avere dubbi in tal senso…
Riccardo Rimondi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)