Meno calcoli, scaramanzie e piagnistei, più consapevolezza, sostegno e tolleranza: anche così Bologna sta diventando grande

Meno calcoli, scaramanzie e piagnistei, più consapevolezza, sostegno e tolleranza: anche così Bologna sta diventando grande

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Le grandi squadre sono anche quelle che non leggono le statistiche, semplicemente perché affrontano ogni partita come un appuntamento da vincere, a prescindere da ciò che è successo in passato. Ce lo vedete un tifoso del Barcellona che elucubra sul fatto che l’allenatore del Rayo Vallecano o del Las Palmas ha sempre sconfitto i blaugrana? Ecco, non commettiamo lo stesso errore.
Paolo Zanetti ha battuto i rossoblù quattro volte su quattro, è vero, ma mi sentirei di escludere che ci sia il pericolo di rinnovare questa brutta tendenza. Il Bologna di oggi ha armi e strumenti per superare serenamente la peggior difesa del campionato, posto che anche all’andata sarebbe dovuta finire in modo diverso, se non ci fosse stata una combinazione astrale di ingenuità personali (il ‘regalo’ di Lucumí e l’espulsione di Pobega) e sfortune irripetibili (l’autogol di Castro).
Negli ultimi mesi la cultura sportiva del tifoso felsineo sembra aver fatto importanti passi avanti in tale direzione: meno vittimismo arbitrale, meno anti-juventinismo, meno anti-thiagomottismo, più energia dedicata a sostenere la squadra, più tolleranza verso gli errori dei singoli (proprio la riabilitazione di Pobega è un esempio perfetto, bisogna però migliorare con Erlic e Casale). È questa la strada giusta per costruire un ambiente sano anche attorno a Casteldebole, poiché in epoca social siamo tutti diventati più ‘influenti’ nelle cose che diciamo e scriviamo.
L’ha dimostrato pure il trattamento riservato a Zirkzee, protagonista settimana scorsa di un errore dal dischetto contro il Fulham che ha eliminato il suo Manchester United dalla FA Cup. In altri tempi, forse, avremmo infierito sulle sue lacrime, castigandolo per la scelta di aver lasciato Bologna troppo in fretta. Oggi, invece, molti sostenitori rossoblù sono corsi a consolarlo sui suoi profili social. È un piccolo esempio di ‘igiene sportiva’: anche così si diventa grandi.

Luca Baccolini

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)