Non capisco, forse mi sono perso un passaggio. Mi era parso che nella stagione 2023-2024 il Bologna si fosse qualificato per la Champions League. Mi sembrava anche di ricordare che domani ci fossero i sorteggi, già mi immaginavo tutti i tifosi davanti alla TV per scoprire che trasferte ci saranno, quali squadroni si affronteranno. Forse è stata un’allucinazione, dato che in questi giorni tra parere espressi in radio, online o al bar sembra che il BFC versi in condizioni catastrofiche: dopo appena due giornate (al termine delle quali, peraltro, i rossoblù hanno gli stessi punti dell’anno scorso) sono già partiti i processi e le sentenze.
Contro Saputo, reo di non aver fornito un budget abbastanza elevato a Sartori e Di Vaio. Contro gli stessi direttori, non ancora capaci di acquistare un centrale difensivo che rappresenti un’alternativa credibile a Calafiori. E poi naturalmente contro mister Italiano, di cui si criticano già le scelte e che viene trattato come un dilettante allo sbaraglio, quando il suo curriculum ci racconta invece di annate molto positive a La Spezia prima e a Firenze poi.
Io fatico a capire come si possano dare giudizi tanto negativi su una squadra che ha appena cominciato quella che sarà la stagione più emozionante da oltre mezzo secolo a questa parte, e non comprendo affatto il disfattismo di chi dipinge il Bologna come una bagnarola pronta ad affondare. Il mercato è ancora aperto, e già oggi in rosa ci sono due elementi per ogni ruolo. Ma c’è chi è talmente impegnato a lamentarsi per i giocatori non ancora arrivati da non avere avuto tempo per accogliere tre nuovi ragazzi di valore prelevati nell’ultima settimana, ovvero Pobega, Iling-Junior e Dominguez.
La prima partita di campionato è stata anche giocata molto bene, purtroppo non sono arrivati i tre punti ma il BFC ha dominato un’Udinese che solo una settimana più tardi ha battuto la Lazio. Grazie alla qualificazione in Champions ottenuta a maggio i felsinei si sono risparmiati il turno preliminare di Coppa Italia, il che significa salvaguardare energie e aumentare le probabilità di avanzare nel percorso. Inoltre, ribadisco, c’è la massima competizione europea ancora tutta da giocare e da vivere con l’entusiasmo a mille. Cos’è, allora, questo clima di mestizia? Perché c’è chi parla con toni tanto cupi, quando sia sul fronte societario che sul campo il Bologna rappresenta una realtà così solida, così positiva?
Tempo al tempo, ragazzi. Ricordiamoci qual era l’opinione che in parecchi si erano fatti di Motta dopo le sue prime settimane a Casteldebole e teniamo anche a mente che nessuno, in società, desidera sperperare ciò che di bello è stato ottenuto. C’è un gruppo di professionisti che lavora per il bene del club e che merita un po’ di credito. E anche se Calafiori, Saelemaekers e Zirkzee non sono più qui, a indossare la maglia rossoblù sono rimasti diversi protagonisti di valore, a cui ne sono stati aggiunti altri tutti da scoprire.
La situazione è di gran lunga migliore rispetto a come viene dipinta da qualcuno, quindi rilassiamoci e godiamoci quest’annata da sogno già a partire dal sorteggio di domani pomeriggio. Riprendendo le parole pronunciate da Orsolini la sera della matematica qualificazione: «Non so se avete capito, ma siamo in Champions League!».
Pepè Anaclerio
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