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Mihajlovic-Bologna, 50 sconfitte in campionato. Prima la salvezza, poi il futuro

Mihajlovic-Bologna, 50 sconfitte in campionato. Prima la salvezza, poi il futuro

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Il Bologna torna dal Franchi con la tredicesima sconfitta, la cinquantesima in campionato dell’era Mihajlovic da quando il serbo è tornato a Casteldebole e una classifica che non desta preoccupazioni né consente sogni. I 17 legni colpiti fin qui dai rossoblù sono l’emblema di una stagione cominciata bene (27 punti all’andata) ma che verosimilmente si concluderà con un nulla di fatto e tanta noia (appena 6 punti al ritorno). Un epilogo ormai nel DNA di una squadra che ogni anno tende ad appiattirsi e che il mister non riesce più a scuotere: anche il proverbiale fuoco di Sinisa, alla lunga, pare essersi spento.
Iniziano così le voci sul domani, con una salvezza ancora da conquistare (a occhio la quota si aggirerà sui 36-37 punti) e numerosi punti interrogativi. C’è aria di ribaltone a livello di rosa: sette-otto elementi rischiano di non far parte del BFC che sarà, o almeno così dovrebbe essere per ambire a qualcosa di meglio del decimo-dodicesimo posto. Gary Medel, in scadenza a giugno, attende di capire il futuro dello stesso Mihajlovic per rinnovare o meno, mentre Mattias Svanberg (2023) non sembra intenzionato a prolungare e con ogni probabilità lascerà le Due Torri in estate. E poi c’è il nome di Giovanni Sartori, che circola con sempre maggiore insistenza per l’eventuale sostituzione di Riccardo Bigon nel ruolo di direttore sportivo.
Nel frattempo, però, sarebbe doveroso terminare la stagione in crescendo, una volta tanto, e chiudere quantomeno a quota 45. Possibilmente con un paio di acuti.

Mario Sacchi

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