Motta, una gestione coraggiosa per non dire rischiosa. Speriamo mai presuntuosa, anche in ottica rinnovo
Sono stato il primo a sperare nell’esonero di Sinisa Mihajlovic, dopo averlo tanto amato, ma i tempi erano maturi: un cambiamento lo ritenevo decisivo per le sorti di quella che a mio avviso era ed è una squadra con valori importanti. Sono stato il primo anche a difendere Thiago Motta, che nemmeno cinque minuti dopo l’annuncio ufficiale è stato marchiato come ‘tristo’: «Questo ci porta dritti in B», era la frase più gettonata sui social e sotto i portici. Peraltro difendere qualcuno non significa per forza tesserne le lodi, ma quantomeno vederlo prima all’opera e solo in seguito dare una valutazione.
Sfortuna ha voluto che dopo 8 gol nelle 14 partite di campionato da lui disputate, alla ripresa post pausa mondiale Marko Arnautovic si sia infortunato, e da lì in avanti Motta ha saputo far funzionare benissimo il ‘giochino’ anche senza l’austriaco. Un rientro negativo e con un altro problema fisico contro il Monza, quindi le due esclusioni per scelta tecnica con Torino e Lazio perché per il mister i calciatori sono tutti uguali: chi per varie ragioni non riesce a dare il 100% in allenamento, anche se è il migliore del lotto, sta a guardare. Ora, se domani a Salerno ‘Arna’ non dovesse giocare, solo una vittoria potrebbe dare ulteriore forza alla politica di Thiago, che però con queste decisioni si è tirato la classica zappa sui piedi. C’è Arnautovic e perdi? Ecco, non era lui il salvatore della patria e si poteva andare avanti senza. C’è Arnautovic e vinci? Ecco, se solo avesse giocato lui nei due match precedenti…
Per concludere, ma forse sarà un mio difetto, non amo particolarmente le ‘svicolate’ quando le domande vertono sul prolungamento di contratto, vale ora per Thiago come valeva per Sinisa e altri allenatori in un buon momento. L’ex Genoa e Spezia ha più volte ribadito di essere grato al Bologna per l’opportunità che gli è stata concessa, sembra sinceramente orgoglioso di allenare questa squadra e sta via via instaurando un buon rapporto con la piazza, avendo saputo trasformare i fischi in applausi. L’auspicio è che tutto ciò non si trasformi mai in presunzione, perché adesso i complimenti fioccano e in estate qualche sirena sicuramente arriverà: la sua carriera in panchina è appena iniziata, guadagnarsi un rinnovo con un club importante come il BFC sarebbe già una prima grande conquista.
Mario Sacchi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)