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Pochi ma buoni e pronti subito: nonostante le difficoltà del momento, il Bologna vuole accontentare Mihajlovic

Pochi ma buoni e pronti subito: nonostante le difficoltà del momento, il Bologna vuole accontentare Mihajlovic

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Una piccola sensazione di déjà vu potrebbe essere comprensibile. Non solo il Bologna si sta avviando verso un finale di campionato senza sussulti, come troppo spesso è capitato negli ultimi anni, ma il dibattito sul calciomercato che verrà somiglia sempre più a quello che si stava accendendo ad inizio 2020, prima che il COVID-19 spazzasse via ogni altro discorso.
Il campionato 2019-2020 si è svolto in maniera regolare fino alla 26^ giornata, al termine della quale i rossoblù occupavano la decima piazza e distavano cinque punti dalla sesta. Né i tifosi né tantomeno la società parlavano apertamente d’Europa, un po’ per scaramanzia e un po’ perché effettivamente la squadra sembrava ancora troppo acerba per poterla raggiungere. Infatti i ragionamenti e le fantasie erano quasi più proiettati all’estate successiva che focalizzati sul presente, e il mercato che il BFC avrebbe dovuto condurre per allestire davvero una rosa da sesta-settima posizione era l’argomento che più teneva banco. L’identikit dei giocatori su cui il Bologna pareva intenzionato a muoversi era chiaro: professionisti fatti e finiti, pronti subito, che potessero garantire un impatto immediato sulla squadra. La classifica di quel periodo, d’altronde, giustificava e incentivava tali valutazioni.
La pandemia ha poi fatto saltare il banco, anche il calcio si è fermato per quattro mesi e alla ripresa (complici le dodici partite da disputare in quaranta giorni) i felsinei non sono riusciti a mantenere il ritmo che avevano tenuto per i primi due terzi di campionato. La società si è trovata ad operare su un mercato povero ed incerto, Bani è stato ceduto per ottenere una buona plusvalenza e alla corte di Mihajlovic sono arrivati Vignato (che era già stato acquistato a gennaio ma lasciato a farsi le ossa al Chievo), Hickey in prestito con obbligo di riscatto e De Silvestri a parametro zero. Per quasi tutta la stagione 2020-2021 il BFC ha dovuto convivere con tanti infortunati e oggi, a quattro giornate dalla fine, è al dodicesimo posto: il sesto, attualmente di proprietà della Lazio, dista addirittura 25 punti. Da settimane, però, ha ripreso a circolare il discorso forzatamente interrotto più di un anno fa.
Attraversata la parentesi COVID, che noi tutti speriamo di lasciarci definitivamente alle spalle il prima possibile, i rossoblù paiono voler riprendere da dove erano stati interrotti. Si parla quindi di un mercato morigerato nei costi ma ambizioso nel valore dei giocatori da acquistare, così da mettere nelle mani del tecnico serbo un organico che possa arrivare a stazionare stabilmente nella parte sinistra della classifica. A quel punto una qualificazione europea non sarebbe così distante, e nulla vieterebbe di iniziare a farci seriamente un pensierino, a patto che gli infortuni risparmino Casteldebole e l gruppo sia già abbastanza cresciuto da riuscire a non perdere per strada troppi punti.
Se però una strategia di questo tipo era auspicabile nel febbraio 2019, la posizione occupata oggi dal Bologna potrebbe non far sembrare l’Europa o la Conference League degli obiettivi realmente alla portata della squadra già dalla prossima stagione. Proprio per questo, la politica societaria va vista come un attestato di stima nei confronti di Sinisa, del quale si è scelto di abbracciare le ambizioni e che, nei limiti dati dalle contingenze, si cercherà di accontentare.
Certo, è già stato anche reso noto come la prossima sessione di trattative costerà qualche sacrificio. I rossoblù si vedranno costretti a cedere per risanare le proprie casse, e l’attuale svalutazione dei cartellini potrebbe portare il club a doversi privare di più elementi, anziché a rinunciare ad un solo giocatore come sarebbe potuto avvenire pre-COVID. Si tratterà però di cessioni funzionali: l’obiettivo del patron Saputo resta quello di provare a crescere gradualmente e non certo di fare passi indietro sul percorso intrapreso. Non sarà un mercato totalmente indolore, ma chissà che non possa rivelarsi quello che Mihajlovic e la piazza stanno attendendo da più di un anno.

Fabio Cassanelli

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