“Potenzialmente”, la teoria del dubbio
Era il 27 agosto del 2003 quando, dopo tre anni e mezzo a Bologna conditi da ottimi risultati, l’allora tecnico Francesco Guidolin si dimise in seguito alle cessioni last minute di Julio Cruz all’Inter e Marcello Castellini al Parma. L’allenatore veneto, reduce da un undicesimo posto, non se la sentì nemmeno di iniziare il campionato senza due elementi considerati essenziali per la squadra, che quattro giorni più tardi debuttò al Dall’Ara pareggiando 2-2 proprio contro il Parma sotto la guida di Carlo Mazzone, alla terza esperienza sotto le Due Torri.
Il perché di tale preambolo è piuttosto facile da intuire, ne abbiamo parlato abbondantemente in questi giorni. Confermato Motta anche per la stagione 2023/24, come da contratto, c’è chi ancora non si dà pace in merito a quello che sarà l’immediato futuro dell’italo-brasiliano, nonostante ora Thiago sia beatamente e meritatamente in vacanza con la famiglia e la società stia già operando in sede di mercato secondo le sue direttive. Per qualche strano mistero che non ci permettiamo di analizzare, o forse proprio perché memori di quanto accadde con Guidolin, viene portata avanti la teoria del dubbio e del sospetto.
Ora, nessuno può prevedere cosa succederà col passare del tempo, nella vita così come – con molta più leggerezza – nel mondo del pallone, ma da qui a ipotizzare scossoni di quel genere, dimostrando una totale mancanza di fiducia nella società, ce ne passa: si entra nel campo della pura elucubrazione, si va alla costante ricerca di un appiglio per fare polemica, di un argomento di cui parlare in mancanza d’altro. Si vuol davvero trascorrere l’intera estate con una spada di Damocle sopra la testa, temendo che il mister una notte raccolga le sue cose e scappi da Casteldebole (o ancor prima da Valles), o ci si metterà tranquilli?
Forse verremo smentiti, forse Thiago fuggirà davvero a gambe levate rinunciando al secondo anno di contratto, o forse il Paris Saint-Germain (o chi per lui) gli farà ponti d’oro dall’oggi al domani strappandolo ai rossoblù, ma questa tendenza a creare il caso quando non c’è è quantomeno singolare, oltre che ripetitiva dalle nostre parti. Ce ne facciamo una ragione, ma non comprendiamo. Motta ha deciso di accettare la linea societaria, Motta è il tecnico del Bologna. Non «potenzialmente», come abbiamo sentito dire, ma a tutti gli effetti.
Mario Sacchi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)