Quasi mai così staccati dal terzultimo posto alla 15^, e quasi mai così vicini al 6°. Dopo la pausa il Bologna può rompere ogni record
Quindici giornate non bastano quasi mai a dare un indirizzo sicuro al campionato. Se così fosse, il Bologna di Inzaghi avrebbe già avuto la sua condanna alla retrocessione e quello di Mihajlovic (stagione 2022-2022) avrebbe già staccato un pass per l’Europa. Ma quest’anno l’inconsueta pausa di cinquanta giorni che ha interrotto bruscamente il torneo rischia di sovvertire equilibri e tendenze consolidate nel tempo. È un bene che il BFC vi sia arrivato in una situazione di relativa tranquillità, con 12 punti di vantaggio sulla terzultima (chiamata ‘Zona B’ nella tabella sottostante).
Mai come nel campionato in corso si era cristallizzata, già alla 15^ giornata, una classifica che potrebbe tranquillamente rispecchiare il verdetto finale, con una vincitrice indiscussa (Napoli) e tre apparenti predestinate alla retrocessione (Cremonese, Sampdoria ed Hellas Verona). Se il Napoli, infatti, ha eguagliato lo scarto maggiore con la seconda classificata negli ultimi otto campionati (con questo dislivello nessuna seconda classificata alla 15° ha mai più recuperato), le tre in fondo portano addosso i segni inequivocabili della Serie B: peggior numero di sconfitte consecutive (Hellas Verona, 10), peggior attacco (Sampdoria, 6 reti), minor numero di vittorie (Cremonese, 0).
Il Bologna (di cui abbiamo fotografato lo stato di classifica alla 15^ giornata nell’era Saputo e nel campionato 2011-2012, quello dei ‘famosi’ e irripetuti 51 punti) sta facendo meglio di ben cinque sue diverse edizioni precedenti in termini numerici assoluti. Anche il +12 sulla zona retrocessione, secondo miglior dato dopo quello dello scorso anno, è un evidente segnale di discontinuità. E qui, forse, viene il punto: nel 2021-2022 una partenza lampo, coi rossoblù arrivati a lambire la zona Europa League, non impedì un girone di ritorno modestissimo, che riportò indietro le lancette delle ambizioni.
Quest’anno, invece, gli effetti della partenza ad handicap sono stati contenuti dalla decisione – finalmente – tempestiva di cambiare allenatore dopo 5 giornate, cosa che sotto la presidenza Saputo non era mai accaduta: per esonerare Delio Rossi si impiegarono 10 turni (con 8 sconfitte), addirittura 21 con Inzaghi. L’inerzia positiva avviata da Thiago Motta dovrà certamente resistere alla lunga pausa, ma le basi ‘numeriche’ per puntare al decimo posto adesso ci sono tutte. Decimo? Forse è lecito sperare in qualcosa di più. Tolta la passata stagione, infatti, il Bologna non era mai stato così vicino al sesto posto dopo 15 giornate. È presto per trarne conclusioni, ma qualcosa vorrà pur dire.
Luca Baccolini
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