L’arrivo sotto le Due Torri di Arthur Theate era stato accompagnato da una leggera perplessità: non tanto per le qualità del ragazzo, che sembravano evidenti, quanto per l’abitudine consolidata nell’Ostenda di giocare in una difesa a tre, quella che si pensava non avrebbe ritrovato a Bologna. Come spesso succede nel calcio, però, in pochi mesi è cambiato tutto. Per garantire maggiore equilibrio alla squadra dopo un avvio di stagione un po’ zoppicante, Mihajlovic è passato ai tre centrali e Theate non ha praticamente più abbandonato il campo, assaggiato per la prima volta a San Siro – con tanto di gol della bandiera – nel nefasto 6-1 contro l’Inter.
In un sabato da dimenticare come quello, l’esordio del classe 2000 è stato un vero toccasana per tutto l’ambiente, da poco orfano di Takehiro Tomiyasu e preoccupato per la piega presa dalla retroguardia nelle prime uscite, fatta eccezione per lo 0-0 di Bergamo. Theate ha dato fin da subito l’impressione di essere un ragazzo sveglio, carismatico, comunicativo al limite della sfrontatezza e assolutamente privo di timori reverenziali. È entrato col piglio giusto anche la domenica successiva ad Empoli, nonostante lo sfortunato episodio del fallo da rigore su Henderson, calamitando sui suoi riccioli ogni pallone proveniente dai calci piazzati e rimarcando le sue grandi doti aeree.
Da ragazzino, infatti, Arthur faceva l’attaccante, e pur arretrando il suo raggio d’azione non ha mai perso né il vizio del gol né la precisione del piede mancino, doti che contro la Lazio gli hanno permesso di aggiungere al suo bottino italiano un perfetto lancio per Barrow (poi straordinario nel tiro a giro) e un’incornata vincente su corner calciato dallo stesso Musa.
Perennemente applicato, rapido, grintoso, coraggioso, spesso in anticipo e sempre a testa alta, Theate si è meritato la piena sufficienza in tutte le partite e ha dato compattezza ad un reparto che subisce ancora qualche rete di troppo, ma ha trovato un equilibrio che solo poche settimane fa pareva lontanissimo. Statistiche alla mano, avere o non avere il belga fa tutta la differenza del mondo. Se l’anno scorso l’Ostenda aveva terminato la stagione in quinta posizione, potendosi fregiare di avere la terza difesa della Pro League, al momento vivacchia all’undicesimo posto e la sua è la quartultima retroguardia in un torneo a diciotto squadre.
Il ventunenne è sicuramente la rivelazione di questo primo scorcio di campionato, sponda Bologna e non solo, e vanno quindi riconosciuti i meriti ad una società che, dopo averlo scoperto tramite il lavoro dell’area scouting, ha investito oltre 6 milioni (tra prestito oneroso e obbligo di riscatto) su un ragazzo che di questo passo vedrà lievitare ben presto il valore del suo cartellino. In poco più di due mesi Theate si è già tolto la soddisfazione di segnare due gol in maglia rossoblù, uno alla ‘Scala del calcio’ e un altro sotto la Curva Bulgarelli, e di essere aggregato alla Nazionale maggiore durante la fase finale Nations League: un discreto inizio…
Allez Arthur, continua così!
Fabio Cassanelli
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