Rosario Abisso: contro ogni regola, contro ogni logica, senza vergogna
Rosario Abisso non è in grado di arbitrare in modo adeguato una partita di Serie A, ma forse proprio una partita di calcio professionistico, e nelle ultime direzioni ha sfoderato tutto il suo ‘repertorio’. Chiariamo subito, non vogliamo nascondere la scialba prova del Bologna (comunque non da sconfitta, peraltro con due gol di scarto), che nelle ultime tre trasferte ha racimolato solo due punti senza mai brillare, ma quanto combinato oggi pomeriggio al Tardini dal fischietto di Palermo è inquietante, nello specifico riguardo un errore grave già identificato come tale dai vertici arbitrali.
Dopo un rigorino-ino-ino concesso al Parma sul finire del primo tempo (le regole del calcio moderno, ormai trasformato e rovinato dal protocollo VAR, lo contemplano, ma come ha detto Italiano non c’è uniformità), ad inizio ripresa i tacchetti di Cancellieri sul polpaccio di Miranda sono costati all’esterno ducale solo un cartellino giallo. Ma il vero scandalo risiede nella mancata seconda ammonizione non comminata al 63′ all’esterno ducale, reo di aver falciato Cambiaghi diretto in area: decisione contro ogni regolamento e contro ogni logica (lo testimonia la reazione del ragazzo, che aveva già le mani nei capelli in attesa del rosso). Giocare in undici contro dieci poteva incidere o meno (all’andata, per esempio, lo 0-0 non cambiò), ma la scelta di Abisso sa di calcio amatoriale, dove vale tutto o quasi.
Impossibile non accorgersi della porcheria andata in scena, con in più una marea di fischi che hanno finito con l’agevolare il non gioco dei padroni di casa e un possibile rigore su Orsolini (trattenuta evidente di Almqvist) nemmeno considerato. Rosario Abisso: quello del rigore di Lucumí allo scadere di Bologna-Roma e del mancato penalty con protagonista Gatti in Como-Juventus (a proposito di uniformità sui falli di mano). Ne siamo ben consapevoli, questo sfogo come tanti altri in passato non servirà a nulla e il signore in questione si farà pure una risatina. Ma questo non ci esime dal gridare forte il nostro sdegno: solo incompetenza o c’è dell’altro?
Mario Sacchi
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Foto: Emmanuele Ciancaglini/Getty Images (via OneFootball)