Ai Mondiali di Qatar 2022, che ci si augura restino un’eccezione sia per la cornice temporale che per il contesto in cui si stanno disputando, il Bologna ha portato due calciatori.
Il polacco Lukasz Skorupski ha esordito in Nazionale nel dicembre 2012, partendo dall’inizio in un’amichevole con la Macedonia terminata 4-1. Da lì in poi convocazioni costanti ma appena 8 presenze a difesa dei pali biancorossi, l’ultima il 16 novembre nel test vinto 1-0 contro il Cile. Infatti, se a Bologna la sua titolarità non è mai stata messa in discussione, con la sua selezione Lukasz si è ritrovato quasi sempre coperto da Wojciech Szczesny, che anche in questa avventura qatariota sta difendendo la propria porta a suon di grandi parate.
Scalzare il portiere titolare della Juventus non sarebbe facile per nessuno, ma Skorupski potrebbe perlomeno insidiarlo se quando scende in campo per il Bologna trovasse un equilibrio che spesso gli è mancato. Garantire sicurezza e stabilità al reparto difensivo è il compito principale di un buon portiere, e talvolta il classe 1991 ha peccato proprio in questo, alternando ottime prestazioni e interventi superlativi a partite segnate in negativo da incertezze in uscita alta, in presa o nel gioco coi piedi.
Vale il discorso opposto per Michael Aebischer, arrivato sotto le Due Torri con addosso un marchio da gregario che in brevissimo tempo Thiago Motta è riuscito a rimuovere: lo svizzero è presto diventato centrale nel nuovo assetto tattico studiato dal tecnico italo-brasiliano, che lo ha schierato nell’inedito ruolo di esterno alto a destra per sfruttare le sue capacità di equilibratore. In quella posizione Aebischer riesce infatti ad assicurare al Bologna un buon bilanciamento in entrambe le fasi, ha corsa, senso della posizione e anche buoni tempi d’inserimento, lo dimostra il gol con cui ha sbloccato la recente sfida contro il Sassuolo, terminata poi 3-0 per i felsinei.
Nei Mondiali attualmente in corso Aebischer non ha ancora esordito, ma la sua Svizzera ha giocato – e vinto – soltanto il primo match. Il classe 1997 ha tutto il tempo per dimostrare la sua duttilità, che nel 4-2-3-1 del c.t. Murat Yakin potrebbe permettergli di giocare tanto in mezzo al campo quanto su entrambe le corsie laterali, qualora gli elvetici dovessero conservare un vantaggio acquisito o semplicemente scegliere un approccio più conservativo alla gara.
Skorupski ed Aebischer sono dunque accomunati dall’occupare la seconda fila nelle preferenze dei rispettivi commissari tecnici, mentre rappresentano valori molto diversi per il Bologna. Michael è il prototipo del giocatore che raramente si prende la copertina ma sul quale si può sempre contare, mentre Lukasz è quell’incognita che può sorprendere in positivo quanto deludere. Ad oggi sul piano dell’equilibrio Svizzera batte Polonia 1-0, ma il percorso di questi due ragazzi sarà ben più lungo di questi discutibili Mondiali, e ci si augura che col tempo Skorupski possa riuscire a strappare un pareggio che farebbe la felicità di Motta e di tutti i tifosi rossoblù.
Fabio Cassanelli
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