Con la presentazione del progetto definitivo per lo stadio temporaneo, Joey Saputo ha dimostrato una volta per tutte di voler fare sul serio riguardo al restyling del Dall’Ara. Il primo progetto, del resto, è l’anticamera necessaria del secondo. Due considerazioni: aver mantenuto la possibilità di giocare a Bologna, pur in un impianto dotato della metà della capienza attuale, è decisivo per non allentare i rapporti con la tifoseria e la città (decisivo ma non prioritario, perché sappiamo bene come il calcio prescinda ormai da tali logiche); secondo: aver accettato di allestire il nuovo stadio nelle aree di FICO testimonia come l’attuale proprietà sia perfettamente inserita nel dibattito politico locale, al punto da venire in soccorso in prima linea ad una delle aree più discusse degli ultimi anni.
Tutti sanno infatti che il progetto FICO è stato finora ampiamente al di sotto delle attese, per usare un generoso eufemismo. Dunque, portare ogni due domeniche 15.000 persone nell’area del parco agroalimentare è un autentico regalo del BFC a chi ha voluto FICO e a chi ne regge il futuro. Secondo i piani annunciati, la squadra giocherebbe nella nuova struttura solo due stagioni, fino al campionato 2026-2027 (giacché l’obiettivo dell’inaugurazione del nuovo Dall’Ara ristrutturato sarebbe fissato a primavera 2027, per il centenario dell’allora Littoriale). Basterà un solo biennio per rientrare dei 12 milioni di euro necessari alla costruzione dello stadio provvisorio? E basterà per rianimare FICO? Impossibile dirlo.
La concessione da parte del Comune su questo impianto durerà 10 anni. Dopo i due campionati disputati ‘in trasferta’, il Bologna ridurrà la capienza a 2.000 posti, ovvero quelli coperti, e lo utilizzerà per l’attività della squadra femminile (un movimento sempre più in crescita) e delle giovanili. Infine, allo scadere del decennio, lo stadio ‘ridotto’ tornerà a disposizione dell’Amministrazione comunale, che lo userà per le attività sportive e per manifestazioni compatibili con la capienza. In questa partita doppia è il Bologna, finora, ad aver fatto un favore al Comune. Non sono solo i tifosi rossoblù a doversi tener stretto Saputo per molti anni ancora.
Luca Baccolini
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