A colpi di comunicati, ormai così numerosi e identici l’uno all’altro da svuotare di significato il loro contenuto, tutte le frange organizzate della tifoseria rossoblù hanno espresso un pensiero critico sui primi otto anni di gestione Saputo. Il denominatore comune è, grossomodo, «i risultati sono modesti in relazione agli investimenti e alle promesse, meritiamo di più». Ma l’ultimo comunicato, firmato Settore Ostile, compie un balzo in avanti rispetto alla solita dialettica: «Piuttosto che campionati del genere, meglio la B», dice, in soldoni, questo nuovo attacco alla società (peraltro intempestivo visto che il Bologna, nonostante la sconfitta col Monza, è ancora in piena corsa per traguardare e rimanere nella parte sinistra della classifica).
Si fatica davvero a immaginare qualcosa di più fantasioso. Ma più che spiccare per fantasia, tale comunicato difetta di memoria. Si ricordano, i firmatari, quanto fu difficile ottenere una promozione dalla B alla A nella prima stagione di Saputo? Forse loro pensano che giocare in B equivalga a vincere o a giocare per vincere? Andate a chiedere allo stesso Joey e a Tacopina cosa passò per la loro testa quando Diego Lopez cadde a Frosinone, rischiando di far saltare in aria decine di milioni di euro per un’incertezza di Coppola. Andate a chiedere ad Alfredo Cazzola cosa significò giocare un campionato di Serie B con Genoa, Napoli e Juventus, senza contare Bari, Brescia e l’allora agguerrito AlbinoLeffe. Andate anche a chiedere agli altri 11 mila abbonati cosa preferirebbero vedere nel fine settimana, se Milan, Juventus e Inter oppure Reggina, Ascoli e Benevento.
Notizia di poche ore fa, la Sampdoria ha ottenuto dai propri giocatori la possibilità di non pagare una mensilità, pur di non vedersi decurtare un punto in classifica per inadempienze contrattuali. Dovrebbe essere ancora vivo il ricordo di ciò che capitò qui nel dicembre 2010, quando i calciatori dovettero mettere in mora la società, pur di allontanare Sergio Porcedda. E quindi: è davvero tanto desiderabile la cadetteria? Se il Bologna merita rispetto, come si dice giustamente nel comunicato, di sicuro non si può evocare la B. La prossima volta, inventate un altro paradosso.
Luca Baccolini
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