Soriano e Schouten, nessuno come loro nel Bologna: Roberto e Jerdy sono imprescindibili e hanno caratteristiche uniche
Sono solo quattro i giocatori del Bologna scesi in campo dal primo minuto in tutte e dieci le partite in cui i rossoblù hanno ottenuto almeno un punto: Musa Barrow, Danilo, Takehiro Tomiyasu e il sempre più sorprendente Roberto Soriano. Il classe 1991 è ormai diventato un ‘tuttocampista’: lo si trova nella trequarti felsinea a serrare i ranghi, e un attimo dopo è al limite dell’area avversaria a cercare l’invenzione.
In un mondo come quello del calcio, che per quanto concerne mode e tormentoni non è secondo a nessuno, le finestre di calciomercato rappresentano un momento di frenetica ripetizione degli stessi due o tre concetti. Così, prima dell’arrivo sotto le Due Torri di Adama Soumaoro, non si vedeva l’ora che l’inverno portasse in dote un nuovo centrale, mentre ora che quel reparto è stato sistemato tutte le attenzioni si sono concentrate sulla necessità di un vice Palacio.
Non si parla mai abbastanza, però, dell’unicità delle caratteristiche di Soriano, elemento di cui non esiste un vero e proprio sostituto. Mattias Svanberg, Nicolas Dominguez, Emanuel Vignato e Andri Baldursson sarebbero in grado, in caso di necessità, di ricoprire quella casella, ma il nativo di Darmstadt interpreta il ruolo come nessun altro all’interno della rosa rossoblù. Un’eventuale quanto lontana cessione di Svanberg (prima della prossima estate non se ne parla) priverebbe inoltre il BFC del giocatore che, per fisico e qualità, più rassomiglia a ‘Bobby’, rendendo quest’ultimo ancor più indispensabile.
Un discorso analogo può essere fatto per Schouten, in campo dal primo minuto in otto delle suddette dieci gare che hanno portato punti nelle casse felsinee e al quale, nonostante l’abbondanza di centrocampisti, non esiste una reale alternativa. La ‘lavatrice’ olandese, così come l’ha soprannominato Sinisa Mihajlovic, sintetizza intelligenza tattica, quantità e qualità come quasi nessun altro in questo Bologna. Passato da oggetto misterioso a perno imprescindibile nell’arco di un numero incredibilmente ristretto di partite, a 24 anni appena compiuti Jerdy è già non rimpiazzabile all’interno di una squadra che, con un po’ più di fortuna e un paio di acquisti a cui si è rinunciato a causa della pandemia in corso, avrebbe potuto vivere stabilmente nella parte sinistra della classifica.
Una punta centrale è da tempo sulla lista dei desideri dell’allenatore e la società cercherà di accontentarlo a stretto giro di posta. Ma nonostante una carriera da applausi e il fatto che i fari del mercato siano tutti orientati sulla zona di campo di sua competenza, Rodrigo Palacio non è il solo pezzo unico nell’attuale organico rossoblù.
Fabio Cassanelli
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