Tra note più o meno liete, il Bologna ha la classifica che merita
La lunga pausa dovuta ai Mondiali in Qatar, che ci priverà per oltre cinquanta giorni della Serie A, è la giusta occasione per dare uno sguardo ai numeri raccolti dal Bologna nelle prime 15 giornate. Numeri utili a sottolineare le note più liete e quelle meno positive di un campionato giunto quasi a metà del suo percorso.
Ruolino di marcia ribaltato – Thiago Motta ha ereditato la squadra da Mihajlovic e Vigiani al 13° posto con 6 punti dopo 6 gare. Se il campionato fosse iniziato alla 7^ giornata, il Bologna sarebbe in piena corsa per un piazzamento europeo, visti i 13 punti raccolti da lì in avanti al pari di Atalanta, Empoli e Fiorentina. Un dato bilanciato da un inizio negativo, con un solo punto nelle prime 4 gare dell’italo-brasiliano, e dai 12 sui 15 disponibili conquistati nelle successive 5 partite, obiettivamente un ruolino di marcia non ordinario per una realtà di centro classifica.
Molti punti persi da situazioni di vantaggio – Il BFC è la squadra che in Serie A ha perso più punti da situazioni di vantaggio, ovvero 17. Pesante il dato dei primi 5 match sotto la gestione Mihajlovic, con 9 punti buttati tra Lazio, Verona, Salernitana e Spezia, ma anche nell’era Motta sono stati 8 quelli dilapidati dopo essere passati a condurre la gara (contro Sampdoria, Napoli e Inter). Numeri ovviamente da parametrare anche agli avversari, fra cui 3 big del nostro campionato, ma che saltano inevitabilmente all’occhio.
Tanti punti recuperati da situazioni di svantaggio – Il poco invidiabile primato dei punti persi da situazioni di vantaggio è però bilanciato dal podio nella graduatoria di segno opposto, ovvero quella legata ai punti guadagnati da situazioni di svantaggio. Il Bologna ha cementato la propria classifica prendendosi 10 degli attuali 19 punti dopo essere finito sotto: il pareggio in rimonta di La Spezia con Mihajlovic è stato seguito dai 3 punti conquistati contro la Fiorentina sotto la guida di Vigiani e dai 6 consecutivi ottenuti ribaltando le reti iniziali di Monza e Torino. Meglio dei rossoblù in Serie A solo la capolista Napoli con 12 e l’Udinese con 15.
Meno dipendenti da Arnautovic e più interdipendenti – Nelle prime 6 gare di campionato del Bologna, l’attuale vice capocannoniere del campionato è stato artefice di 6 dei 7 gol della squadra, con la restante rete messa a segno da Barrow. Nelle successive 9 partite il centravanti austriaco ha realizzato 2 delle 13 reti dell’era Motta, con l’onore delle restanti 11 diviso tra 7 nuovi marcatori che hanno portato il computo totale di realizzatori diversi a quota 9, valore in linea con ben altre 6 formazioni di Serie A.
Capacità di colpire ritrovata – Non stupisce dunque che il maggior coinvolgimento degli interpreti abbia portato benefici allo score complessivo della squadra. Erano stati appunto 7 i gol segnati nelle prime 6 partite, mentre i 13 realizzati nelle successive 9 hanno portato il Bologna al 6° posto in questa graduatoria nel periodo di riferimento (insieme a Fiorentina e Monza). Più in generale, con le 20 reti realizzate finora i felsinei hanno l’8° miglior attacco del campionato.
Fase difensiva poco avvezza alle big – Il Bologna è andato in pausa con la quinta peggior difesa del torneo (25 reti subite): questo dato è sicuramente alterato dalle 6 incassate a Milano, che però rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà incontrate contro le grandi (16 gol al passivo tra Lazio, Milan, Juventus, Napoli e Inter). In sintesi, la maggior produzione offensiva non è stata accompagnata da un miglior rendimento difensivo: a fronte delle 13 reti realizzate, sono state 16 quelle incassate con Thiago. Tuttavia, come sottolineato in precedenza, nel computo totale della gestione Motta pesano tanto le partite giocate allo Stadium, al Maradona e al Meazza sponda nerazzurra.
Expected points & expected goals – Di fatto i numeri reali del BFC non si discostano da quelli virtuali. La squadra ha 19 punti ma per gli expected points dovrebbe trovarsi a quota 18,44, appena 0,56 in meno di quelli ottenuti, con 18,47 gol realizzati (anziché 20) e 24,95 subiti (in realtà 25). E l’11°posto non si discosta granché dal 12° fatto segnare nella classifica di Serie A costituita tramite gli expected points.
Numeri che dunque, seppur tra alti e bassi, fotografano una classifica consona: in queste prime 15 giornate il Bologna ha raccolto per quanto prodotto e meritato, e si trova proprio laddove deve stare.
Riccardo Rimondi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)