È un mercato singolare quello che ad oggi sta conducendo il Bologna, sicuramente molto generoso in quanto a cessioni ‘illustri’. Nell’era Saputo, mai il club si era privato di ben tre giovani talenti in un colpo solo, e mai dopo un solo anno come è accaduto con Theate (per il suo trasferimento al Rennes si attende l’annuncio ufficiale). Nemmeno Tomiyasu fu piazzato dopo un’unica stagione: prima di passare all’Arsenal, il giapponese ebbe modo di mettere insieme 64 presenze in rossoblù. Effetto Sartori? Forse.
C’è però da considerare il rovescio della medaglia, e allora mi chiedo e vi chiedo: esiste un solo giocatore tra quelli ceduti che potrebbe diventare un campione? Mi spiego meglio. Hickey ripeterà l’ultima annata realizzando 5 gol con altrettanta continuità sul piano sia fisico che tecnico-tattico? Svanberg è già sbocciato del tutto o ha ulteriori margini di miglioramento? Il vero Theate è quello super della prima fase di campionato oppure quello visto nella seconda, dove ha avuto una netta flessione?
Tutto ciò per dire che un vero incedibile in questa squadra non c’era e non c’è, se si escludono Arnautovic, Medel e forse Dominguez e Schouten, ma su questi ultimi due ho già qualche dubbio a riguardo. Il punto ora diventa sostituire adeguatamente chi è partito, perché se da tredicesimo in classifica ti privi di tre titolari non puoi considerarti migliorato, anzi. Per puntare ad un decimo posto, traguardo di minima che personalmente non mi regala alcuna emozione, occorre scegliere bene e purtroppo anche abbastanza in fretta, vedendo ormai all’orizzonte Coppa Italia e Serie A. Non si commetta l’errore di guardare la data finale del mercato, bensì l’8 agosto, quando si ricomincerà da Bologna-Cosenza e andranno evitate figuracce come accadde nella scorsa stagione contro la Ternana.
In ulteriore sintesi, tutto può ancora succedere. La squadra deve essere rinforzata per consentire a Mihajlovic e collaboratori di maneggiare un organico di buon livello, e le possibilità ci sono. Di contro, dispiace che un presidente tanto solido e danaroso come Saputo sia quasi costretto a lasciar partire dei giocatori molto promettenti. Ma è pur vero, ormai lo sappiamo, che il mondo del calcio è considerevolmente cambiato.
Mario Sacchi
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