Uno shock fortissimo la scomparsa di Sinisa, indissolubile ed eterno il rapporto tra il mister e Bologna

Uno shock fortissimo la scomparsa di Sinisa, indissolubile ed eterno il rapporto tra il mister e Bologna

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L’ho amato, elogiato, criticato, era diventato quasi insopportabile e fuori posto, ma questa girandola di sentimenti ed emozioni va vista esclusivamente in ottica calcio. La vita, quella, è un’altra cosa. Sinisa non era perfetto, nessuno può esserlo, ma la sua scomparsa mi ha colpito nel profondo dell’animo. E più passano le ore, più l’incredulità cresce. Non ho avuto la possibilità di conoscere Mihajlovic, l’unica cosa che ci lega è quel simpatico sfottò durante una conferenza stampa a Casteldebole: «Chi ha fatto la domanda? Zerocinquantuno? Il prefisso di Bologna? Bravi, bella fantasia…».
Ciò che ora mi mette più a disagio e mi risulta difficile da comprendere è come la malattia sia riuscita a prevalere su un uomo tanto forte e coraggioso da sfidare con straordinario carattere il subdolo nemico che l’aveva aggredito, sicuro di vincere la sfida. Questo mi angoscia, è una botta pesantissima da assorbire.
Il legame creatosi tra Mihajlovic, il club e la città va molto oltre l’amore che un professionista può nutrire verso una squadra dove ha militato a lungo e vinto trofei. La tremenda battaglia contro la leucemia, portata avanti dentro un abbraccio collettivo, ha solidificato il rapporto con Bologna rendendolo indissolubile ed eterno. Abbiamo vissuto tutto quanto insieme.
Avrei tantissime sensazioni da esternare ma sono provato. Non oso nemmeno immaginare cosa possa significare per la famiglia aver perso un punto di riferimento così importante e carismatico. Il mio modo di vedere le cose, però, non riesce ad avvicinare Sinisa alla locuzione ‘riposa in pace’. Perché un combattente lotterà sempre, in qualsiasi luogo e sotto qualsiasi forma o entità sia adesso.

Mario Sacchi

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Foto: bolognafc.it