Vedi Bologna e poi muori
Non lo ammetterà mai, ma in cuor suo Zirkzee avrà maledetto almeno una volta di aver firmato quel contratto col Manchester United, allungando la lista dei calciatori che rischiano di giocarsi la carriera per aver fatto il passo più lungo della gamba. La sua uscita di scena dai Red Devils sta tutta nella sostituzione al minuto 32 contro il Newcastle, un’umiliazione a scena aperta che ora equivale ad un addio.
La sua ancora di salvezza si chiama di nuovo Thiago Motta, ovvero il suo più recente passato rimaterializzatosi in sembianze bianconere. Vedere Joshua alla Juventus ci farà un po’ sorridere: Joey Saputo aveva giurato che non avrebbe mai ceduto i suoi pezzi migliori ai bianconeri, ed ecco che suo malgrado ne sta per arrivare uno con affrancatura inglese dopo un fermoposta di sei mesi.
Certo è che lasciare Bologna per cercare gloria in fretta e furia non porta bene a – quasi – nessuno. Qualche anno fa Erick Pulgar confessò di voler «fare un salto di qualità nella carriera». Eccolo servito: due stagioni e mezzo in una Fiorentina né carne né pesce, un passaggio a vuoto al Galatasaray e ora, alle soglie dei trent’anni, il cileno si ritrova esiliato al Flamengo, in Brasile, dimenticato da tutti tranne che dalla Nazionale del suo Paese.
Gaston Ramirez, che nel 2012 ruppe in maniera polemica col BFC per scegliere Southampton (sai che progresso…), in Inghilterra ha rischiato di fermarsi definitivamente, basculando tra Premier League e Championship, per poi finire alla Sampdoria e inabissarsi in Lega Pro con la Virtus Entella. Adesso, a 34 anni, è tornato a vestire la maglia del suo Peñarol.
E perché non citare Amadou Diawara: la scelta avventata di scappare dalle Due Torri dopo un unico campionato, pur esaltante, lo costrinse a tre anni di anonimato a Napoli (certo, consolato da un signor contratto), prima di ricalcare gli stessi passi alla Roma, che non ci mise molto a scaricarlo. Il guineano ora è registrato all’Anderlecht ma non gioca una partita ufficiale da più di un anno.
Spiace mettere in questo girone anche Simone Verdi, che di qualità ne aveva da vendere ma non le mostrò mai in una piazza tanto affascinante quanto difficile come quella di Napoli, dove accettò di andare dopo essere sbocciato in rossoblù. Anche lui, dall’addio al Bologna, non ha guadagnato granché (ma il club di Saputo sì, una ventina di milioni).
Nicolas Dominguez rischia di fare la stessa fine nel sorprendente Nottingham Forest, che dopo essersi salvato a fatica è attualmente terzo in Premier: l’argentino almeno gioca, ma solo di rado da titolare. Va un po’ meglio a Mattias Svanberg, che un ruolo di primo piano nel Wolfsburg (ottavo-decimo posto in Bundesliga) è riuscito a prenderselo, mentre Takehiro Tomiyasu non vede più il campo all’Arsenal, Arthur Theate è stato prestato dal Rennes all’Eintracht Francoforte (che se non altro disputa l’Europa League) e Aaron Hickey è uscito dai radar del Brentford per un serio infortunio tendineo. E vogliamo parlare del fallimentare ritorno di Marko Arnautovic all’Inter? A Riccardo Calafiori concediamo di cominciare con gli scongiuri.
Luca Baccolini
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Foto: Carl Recine/Getty Images (via OneFootball)