CORRIERE DI BOLOGNA
LA PACE DI PIPPO: «È BELLO TORNARE AL DALL’ARA. I TIFOSI MI HANNO VOLUTO BENE»
Così il tecnico dei sanniti, presentando la gara di domani: «Se non ci fosse stata Bologna non ci sarebbe stato questo anno e mezzo a Benevento. Per me è motivo di soddisfazione sfidarci a pari punti, se ce lo avessero detto ad inizio anno non ci avrebbe creduto nessuno. Mihajlovic è un amico e sono contento che anche lui stia facendo bene. Ritengo Soriano il giocatore più importante della squadra e sono felice di averlo portato io in rossoblù: volli sia lui che Sansone».
GAZZETTA DELLO SPORT
FORZA 10
Luci, assist e chilometri, Sansone accende il Bologna. Fra panchina e infortuni ha fatto fatica a riemergere. Ora si è ripreso i guizzi da fantasista e Mihajlovic gioisce. «Musa come me». Di Vaio incorona il Barrow numero 9. Il capo scouting considera il suo percorso simile a quello del gambiano: «Anch’io ero una punta esterna. Lui è da top club». E su Saputo: «Non mi risulta proprio che abbia intenzione di lasciare la società. Quando Joey dà la parola, la mantiene».
REPUBBLICA
INZAGHI SFIDA IL PASSATO, AL DALL’ARA TUTTE LE FACCE DELLA SUA INCOMPIUTA
Domani Bologna-Benevento. Da Orsolini a Sansone e Soriano, il tecnico potrà rivedere undici volti a lui noti (il dodicesimo, Santander, è infortunato). Nell’estate 2018 aveva lanciato i suoi rampanti progetti per l’avvenire. «Magari anche l’Europa», di sicuro il «fire and desire» che lo stesso Saputo aveva coniato come slogan per il suo arrivo.
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Domani con il Benevento arriva nella città in cui, alla guida dei rossoblù, raccolse la miseria di 13 punti prima di lasciare il posto a Mihajlovic. Orsolini mezzala, Poli terzino: furono alcune delle decisioni che lo fecero ‘naufragare’. Le ultime: Orso-Skov, lotta per una maglia. Di Vaio: «Mi rivedo in Barrow. Anch’io nel mio percorso di crescita sono dovuto passare da attaccante esterno a punta centrale».
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