Tutti a Bologna sanno dove andare a trovare Lucio Dalla, soprattutto da quando in piazza dei Celestini si staglia la sua sagoma nera sul muro laterale della sua casa-museo. C’è però un altro luogo in cui il cantautore bolognese, scomparso il 1° marzo 2012, ha deciso di rimanere per sempre, ed è un punto preciso dello stadio Dall’Ara: il posto 19 dell’ottava fila in tribuna, zona Poltrone Platino. Lucio è ancora lì, nello spirito ma non solo, perché a tutti gli effetti risulta ancora abbonato al Bologna, la squadra di cui era tifosissimo e di cui ha cantato anche l’inno ufficiale. La sua prima tessera da abbonato ‘postumo’ è stata la numero 165 del 21 agosto 2012. Gliel’ha rinnovata Umberto Righi, Tobia per gli amici, l’uomo di fiducia di Dalla, colui che lo ha seguito dagli albori alla fama in ogni sua minuta faccenda, sempre con disarmante puntualità.
Allo stadio Tobia e Lucio sedevano vicini. Tra loro c’era un patto, sancito a voce ma valido come un vero testamento: «Il primo di noi due che ci lascia – disse un giorno Lucio – deve promettere all’altro che rinnoverà l’abbonamento al Bologna a nome di entrambi». L’incombenza alla fine è toccata a Righi, puntuale come sempre era stato nell’accontentare le richieste dell’amico. Come se fosse ancora vivo, pagando regolarmente la quota in accordo con la famiglia, nel 2012 Righi ha rispettato la tradizione intestando il nuovo abbonamento a Lucio Dalla, un’abitudine che da lì in avanti si è sempre ripetuta, almeno fino a quando il Coronavirus lo ha concesso.
Luca Baccolini
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