Nel 1911 Trieste è ancora il porto del tramontante Impero austro-ungarico. Il Bologna FC vi fa visita il 30 aprile, nella sua prima partita fuori dai confini italiani: avversari sono i Black Star fondati qualche anno prima da Emilio Arnstein, a sua volta co-fondatore del sodalizio rossoblù. Che musica si può ascoltare nel 1911? Questo è l’anno in cui Richard Strauss dà alla luce Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa), opera che racconta, in una Vienna immaginaria del Settecento, l’ineluttabile scorrere del tempo e la rinuncia consapevole all’amore. In scena ci sono due giovani e lei, la Marescialla, donna già matura che accetta suo malgrado il nuovo amore che il giovane ex amante Octavian nutre per la bella Sophie. L’anziana Marescialla deve farsi da parte: addio bel passato.
È quello che deve fare anche il Bologna, che in quell’anno si scontra con le durezze del primo campionato fuori regione, tra i rigori di un inverno freddissimo. Il campo casalingo è quello della Cesoia, che non ha nemmeno gli spogliatoi a norma. E per questo urge cambiarsi gli abiti nella locanda dell’osteria attigua. Così non può durare a lungo. Tutti capiscono che bisogna abbandonare gli slanci improvvisati degli esordi, per diventare una squadra vera e poter pensare in grande. Addio passato, come fa a malincuore anche la Marescialla, qui cantata da una divina Renée Fleming.
Luca Baccolini
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Foto: bolognafc.it