L’arrivo sotto le Due Torri di Hermann Felsner porta subito miglioramenti alla squadra. Che il 17 luglio 1921, sul neutro di Livorno, si gioca addirittura la sua prima occasione per conquistare l’accesso alla finale settentrionale. Ma la torrida sfida alla Pro Vercelli, durata ben oltre due ore tra tempi regolamentari e supplementari, finisce con una contestata sconfitta. Ormai, però, il Bologna gioca da virtuoso. Come il pianista che deve affrontare il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Sergej Prokofiev: funambolismo e virtuosismo surreali, al servizio della tastiera. Guardare le mani di Martha Argerich per credere.
Luca Baccolini
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