Tifosi del Bologna, amici come me ‘malati’ dei gloriosi colori rossoblù, sappiate che nel mio bagaglio personale di lettore di libri che parlano del BFC sono particolarmente affezionato a quello tramite cui conobbi Gianfranco Civolani, ovvero 70 Anni di serie A – Storia del Bologna calcio. Pubblicato nel 1979, ha un significato intrinseco nel mio cuore, visto che tre anni dopo vissi la prima retrocessione della nostra storia in modo molto traumatico, tanto che smisi di colpo di andare allo stadio.
Quel libro, regalatomi per un lontano compleanno, rappresenta qualcosa di puro, perché mi ricorda un mondo in cui solo pochissime squadre in Italia e forse nel mondo non avevano mai conosciuto il salto all’indietro verso la Serie B. Ma al di là del valore affettivo, trovo spesso divertente ricordare alcune citazioni di Civolani, a mio avviso quasi poetiche, certamente geniali. Ecco alcuni esempi…
Stupendo l’incipit del volume:
«Sulla fatidica data tutti gli storici più o meno ufficiali sono d’accordo: 3 ottobre 1909, di domenica mattina. I cosiddetti pionieri sono convocati formalmente in assemblea».
Per me è l’inizio di una storia felice, quella del mio Bologna. Così cerco di immaginare quella domenica mattina, quei signori tutti eleganti attorno ad un tavolo.
Poi altre frasi ricche del suo spirito… Il Bologna degli anni Settanta aveva un goleador formidabile che tutti ricordano, Beppe Savoldi, il quale assicurava una ventina di gol a campionato ma spesso non aveva una spalla in grado di contribuire al bottino di reti utile a terminare il campionato qualificandoci per qualche coppa europea. È l’estate del ’74 e l’acquisto di Mario Brugnera, centravanti del Cagliari, dovrebbe risolvere il problema. Purtroppo non sarà così e i numeri diranno: 5 presenze, 0 gol. Civolani descrive in questo modo il calciatore:
«Brugnera si presenta a Bologna con una pancia da commendatore e i muscoli infiacchiti dallo scirocco dell’isola».
Immagine fantastica… Così com’è fantastica anche quest’altra citazione. Bruno Pesaola, allenatore del BFC, sta per essere sostituito, e Civolani lo avverte della cosa:
«Guarda che ti stanno cacciando…».
«Non me ne fotte. Se devono cacciarmi dopo Torino è meglio che lo facciano subito, così quel Perani ha tempo per lavorare».
Oppure il finale del libro, ispirato dalle drammatiche stagioni contraddistinte da salvezze all’ultima giornata:
«Il Bologna ha 70 anni, urge rifargli il trucco da cima a fondo. Il Bologna ha la schiena curva e il fiato corto: “Salute e saluti”, diceva Gino Villani».
Villani era stato il celebre e indiscusso capo della tifoseria felsinea, scomparso solo due anni prima. Una sorta di presagio del periodo buio che seguì.
70 Anni di serie A – Storia del Bologna calcio, edito da Calderini. A coloro che non l’hanno mai letto consiglio vivamente di cercarlo e comprarlo. Secondo me, per un tifoso rossoblù può essere quasi una bibbia. Ma trovarlo non è affatto semplice, pare infatti che neppure il mitico Civ ne avesse una copia…
Roberto Porrelli
© Riproduzione Riservata
Foto: dimanoinmano.it